Una serie di sedute posizionate come isole solitarie e distanziate le une dalle altre della loro stessa larghezza di un metro. In un futuro auspicabilmente molto prossimo gli spazi vuoti potranno essere riempiti da nuovi moduli che daranno vita a un immaginario ponte sopra il quale poter sostare e condividere piacevoli momenti di convivialità all’aria aperta. Il marmo utilizzato è un Palissandro, autoctono della Val d’Ossola, pregevole per le sue imperfezioni in cui le tracce di ferro ossidato creano un effetto materico unico dal grande carattere. I passaggi della fresa all’interno degli archi hanno lasciato, durante la lavorazione a controllo numerico, delle leggere tracce in rilievo che sottolineano l’onestà del processo produttivo, creando di fatto un decoro espressione della tecnica che valorizza la superficie e rende il manufatto quasi non finito. Gli agenti atmosferici ed il tempo completeranno il lavoro, levigando la superficie negli anni.